Probabilmente per alcuni di voi quello che stò per dire sembrerà esagerato, penserete che sono una di quelle "mamma chioccia", penserete che nella vita i problemi sono altri... ma non è così.
Lottiamo tanto contro il bullismo e poi decidiamo di non fermarlo sul nascere!
Credo che non serva uno psicologo per spiegarci che se non educhiamo un bambino di 4 o 5 anni alla non violenza e giustifichiamo il suo essere prepotente: siamo i primi complici nella crescita di un bullo!
Abbiamo deciso di crescere nostro figlio insegnandoli a non alzare mai le mani, a non tirare sberle e calci. Quando torna da scuola e piangendo ci dice che il compagno di scuola gli ha tirato dei pugni noi gli diciamo "ferma le sue mani e chiama la maestra" ma purtroppo questo non basta.
Qualche giorno fà lo accompagno a scuola, non essendoci la sua maestra lo porto nella classe dove di solito resta finchè lei non arriva. Gli è sempre piaciuto andare in quella classe, Liam non ha mai pianto quando lo lascio a scuola, nemmeno durante l'inserimento.
Arriviamo davanti alla porta della classe mi tira da sotto la maglietta, io mi abbasso e lui nell'orecchio mi dice "mamma non voglio restare qui, c'è Christian che mi picchia, mi fà male"
puff in un attimo mi sale la lacrima, mi trattengo e ingoio il rospo.
D'istinto avrei voluto portarlo a casa ma per fortuna il mio cervello mi ha bloccata, che insegnamento gli avrei dato? scappare? non affrontare il problema? no!
Allora chiamo la maestra e glielo dico, beh la risposta mi lascia senza parole: "e si lui è così, però oggi mi ha promesso che fà il bravo visto che siamo tanti", no vabbè vi prego che risposta è questa? cioè praticamente il bambino in genere si comporta come vuole, alza mani e piedi sugli altri però per oggi ha gentilmente concesso una tregua?
NO non ci siamo. Lascio Liam che nel frattempo si era tranquillizzato (per fortuna) e me ne vado al lavoro. Tornata a prenderlo incontro la mamma di un bambino che è proprio in quella classe, chiaccherando scopro che questo bimbetto di 5 anni non solo è abituato a picchiare ogni giorno i compagni, ma addirittura ha due o tre amichetti che eseguono i suoi ordini. Mi diceva che suo figlio piange spesso, che non và nemmeno a calcio perchè sà che c'è quel suo compagno. Cioè ma stiamo scherzando? stiamo parlando di bambini di una scuola materna!!! bambini in età prescolare che dovrebbero vivere con gioia e serenità, bambini che la violenza non dovrebbero nemmeno conoscerla, perchè purtroppo hanno una vita intera per farlo.
Purtroppo non siamo tutti uguali, purtroppo spesso sono i genitori stessi che gli insegnano ad essere violenti, inconsciamente, ma lo fanno!!! e se glielo fai notare la risposta la maggior parte delle volte è sempre la stessa:"sono bambini cosa vuoi che succede".
Questa madre mi raccontava di aver portato le foto del figlio con i segni sul corpo, segni di calci e pugni, si perchè se non lo sapete un bambino di 5 anni ha comunque una bella forza! e se la usa su un'altro bambino di 5 anni il dolore ed i segni sono reali!!!
Beh sapete qual'è stata la risposta? L'indifferenza!! si l'indifferenza!!! sia da parte della madre che da parte della maestra. Spesso è più facile chiudere gli occhi, evitare di parlare pensando che il problema così si risolverà da solo. Ma non è così!
Per tre giorni Liam ha pianto molto, ci diceva che non voleva più andare a scuola, che in classe non respirava, che gli mancava la mamma, era bloccato dalla paura. E noi ci siamo fatti un auto-esame, abbiamo cercato di capire dove abbiamo sbagliato, ho pensato che forse erano solo scuse, che i motivi magari fossero altri, forse la mia gravidanza. Ma no lui era chiaro, ci diceva proprio che aveva paura di quel bambino e dei suoi amici. Mi sono sentita in colpa, ho pensato che stiamo crescendo un figlio debole, un bambino che davanti alla violenza si blocca, non riesce a reagire. E allora gli abbiamo parlato come se fossimo "tra adulti" gli abbiamo spiegato che nella vita potrà incontrare persone violente, persone che cercheranno di fargli del male e che lui deve imparare a reagire. Deve difendersi! gli abbiamo spiegato e dimostrato come si bloccano le mani o i piedi quando qualcuno cerca di colpirti. Gli abbiamo detto di urlare e di chiedere aiuto e di dire a quelle persone che la violenza è debolezza! si ok penserete... ma caspita questi sono bambini di 4 anni, e avete ragione! ma cosa dovevo dirgli? di tirargli un pugno anche lui? di rispondere con la stessa moneta? NO!
la violenza non si combatte con la violenza. Il mondo in cui viviamo ne è l'esempio! e visto che loro sono il futuro io nel mio piccolo spero di creare un futuro migliore.
Peccato che non sia così per tutti, peccato che alcuni genitori e maestre preferiscono rispondere con un semplice "ma sono bambini". Sarebbe bello poter educare loro per primi.
Fare il genitore è il compito più difficile che esiste. Hai il compito di educare un futuro uomo o donna, il suo imprinting è una parte importantissima nella sua crescita, e che tu lo voglia o no ... è nelle tue mani.
Credo che una madre al quale viene detto e dimostrato che il figlio è violento e che risponde dicendo "ma sono bambini!"... Ecco lei sta' sbagliando! Lei sta' giustificando un comportamento che porterà alla crescita di un uomo violento! e magari un domani sarà la prima a puntare il dito contro il prossimo, cercando la causa della sua violenza al di fuori dell'ambiente familiare.
Ora vi chiedo che tipo di genitori volete essere?
Ma allo stesso tempo mi domando:
Noi li educhiamo e "lavoriamo" per farlo nel modo migliore, poi si trovano a vivere situazioni di questo genere, che nel loro mondo sono dei piccoli traumi, e siamo impotenti davanti a questo!
è giusto?
e' giusto che a causa di un bambino i nostri figli devono avere paura ad andare a scuola?
Credo che la risposta sia solo una, NO!
E' così che combattiamo il bullismo? e poi ci troviamo a far lezioni nelle scuole dove parliamo di civiltà e di rispetto. Ci troviamo al supermercato e vediamo che proprio nella scuola elementare del paese c'è stato un bellissimo progetto contro la violenza, e quello che riesco a pensare è solamente "spero che non siano solo dei semplici disegni". Spero che le maestre almeno in quell'istituto educhino realmente i bambini alla non violenza. Spero che anche loro non chiudano gli occhi pensando "sono solo bambini". Spero che i genitori facciano altrettanto!
Lo spero.