Si chiama taglio cesareo o parto cesareo!
Si proprio così “parto”, anche se molti pensano che non lo sia! E la definiscono la scelta più comoda!
beh sappiate che non è così!
Sono stanca di sentirmi dire “ma che ne sai te, mica hai partorito!”
beh sappiate che non è così!
Sono stanca di sentirmi dire “ma che ne sai te, mica hai partorito!”
In effetti i miei due figli me li ha portati la cicogna! Direttamente sul divano di casa.
Volete sapere com’è un parto cesareo? Quanto sia “facile”? Ma sì tanto fanno tutto i medici! No mi spiace non è proprio così!
Ricordate il vostro parto naturale? Chi c’era al vostro fianco? Chi vi teneva forte la mano per darvi sicurezza? Vostro marito? Vostra madre?
Bene le mani di una donna durante il parto cesareo sono legate! Si legate!! mentre sei lì sdraiata a pancia in su, sopra un freddo lettino della sala operatoria, le braccia sono aperte, distese su due sbarre, e le mani legate con dei lacci ai polsi. Si proprio come se fossi crocifissa! E credetemi non è una bella sensazione; no! Non lo è affatto.
Com’è stato il momento “della nascita”? Le spinte, i respiri, la fatica, il dolore, io posso solo immaginarlo!
E lo rispetto!
Per una cesarizzata il momento della nascita è caratterizzato da un profondo taglio nel tuo basso ventre e poi nel tuo utero, una sensazione di deturpazione, una paura immensa che qualche organo venga compromesso. Senti la pelle lacerarsi, non sentì dolore, ma senti una forte pressione sulla carne, senti “aprire” forte la tua pelle, come se venisse strappata, e non è piacevole. Senti il peso delle mani del ginecologo dentro il tuo corpo, e all’improvviso una sensazione di “svuotamento”; senti un risucchio verso l’esterno!
All’improvviso ti senti “vuota”.
Il vostro primo incontro con il piccolo com’è stato?? Commovente? Romantico? Con il papa al vostro fianco. Un’emozione unica vero?
Com’è il primo incontro ad un parto cesareo (ovviamente se parliamo di un programmato): è sfuggente, per 5 secondi te lo avvicinano al volto, incroci il suo sguardo, il tuo cuore esplode, vorresti toccarlo, baciarlo, vorresti avere accanto il papà per poter vedere il suo di sguardo, e poter condividere questo momento unico con l’uomo che ami e che insieme a te l’ha reso possibile!
Invece no! 5 secondi in paradiso e all’improvviso ti ritrovi tremante, su un letto freddo con due ginecologi che rimettono a posto i tuoi organi nel tuo corpo. E questa volta il dolore lo sentì! Eccome se lo sentì!
Senti un peso sullo stomaco che ti blocca il respiro, senti i loro commenti “l’utero spostiamo di lì, l’intestino alzalo un attimo...”; senti la tua pelle tirata così tanto che hai paura che si spezzi. Senti bruciare, e speri che richiudano bene e che tutto finisca presto. Poi non riesci più a controllare la tua bocca, perché hai così tanto freddo da non riuscire a fermarla. Chiedi uno straccio in mezzo ai denti perché hai paura di romperli. E pensi al tuo bimbo che è di la’, che vorrebbe la sua mamma ma deve aspettare un’oretta, se tutto va’ bene.
Finalmente senti le parole che hai tanto atteso “abbiamo finito” e ti portano dal tuo bimbo. E finalmente puoi vederlo, allattarlo, coccolarlo, conoscerlo!
Vi risparmio i dettagli sul dolore dei giorni seguenti; la difficoltà nello svolgere azioni quotidiane come, alzarsi, sdraiarsi, girarsi, ridere, tossire, andare al bagno.
Ovviamente tutto questo se parliamo di un cesareo programmato ben riuscito.
Poi ci sono casi come un cesareo d’urgenza; magari dopo 12 ore di travaglio! Magari che finisce con un’anestesia totale; magari dove il tuo piccolo lo vedi solo il giorno dopo!!!
E secondo voi questa è la strada più semplice; questo è il “non parto”;
“Ma che ne sai te del dolore?
Ma di cosa ti lamenti? Non hai nemmeno partorito!”
Sapete quanto fanno male queste parole?
No non potete immaginarlo.
Le senti riecheggiare nella testa e ti fa’ male il cuore!
Credetemi io mi sarei risparmiata tanto dolore; mi sarei risparmiata un mese dentro e fuori dal ps con due ascessi, uno scoppiato nell’addome; e uno sul taglio. Mi sarei risparmiata 4 scatole di antibiotico (soprattutto per il bene della piccola); mi sarei risparmiata il dolore della ferita, e anche l’infezione delle vie urinarie.
Si io me le sarei risparmiate! Ma tutto questo è solo un ricordo, brutto solo in parte. Perché mi ha donato una meravigliosa bambina!
Oggi sono una mamma di due splendidi bambini nati con parto cesareo! E il segno di queste nascite lo porto sulla mia pelle, e sarà lì per tutta la vita.
Non mi sento meno madre di chi ha partorito naturalmente! Non mi sento incompleta! Ma sono le vostre parole che mi fanno sentire così. Sono le vostre parole che fanno male, più della ferita stessa.
Fa’ male un taglio cesareo? Si!
Ma fa’ ancora più male sentirsi dire “te non hai partorito”
Nessun commento:
Posta un commento