domenica 27 novembre 2016

Dash che??

Ok stiamo scherzando vero?! Ma dove finiremo?

Ora non vorrei dire la solita frase "c'è gente che muore di fame e..." Pero caxxo in questo caso davvero non riesco a non farlo! Viviamo in una società che ci spinge sempre di più verso la strada più semplice, si la strada più semplice per l'estinzione, la nostra!

Ok io uso amazon, non ho Prime perché la ritengo, nel mio caso, una spesa inutile. Acquisto più o meno un prodotto al mese tramite amazon, preferisco di gran lunga acquistare i prodotti in un negozio reale anziché in uno virtuale, ma non essendo stupida, se lo stesso prodotto lo trovo a prezzo minore on line procedo con l'acquisto. Insomma non penso che i negozi on line non debbano esistere, anzi, in certi casi sono un grande aiuto; ad esempio per una persona disabile poter fare la spesa on line è  veramente importante.

Però come in tutte le cose ci sono c'è un limite!
Ecco con questo semplice pulsante io penso che il limite è stato di gran lunga superato. Adesso io mi domando: quale danno grave potrebbe mai causarvi dimenticarsi di comprare il detersivo o la carta igienica?
Non vi è mai capitato di terminarne uno? A me si!bE sono ancora qui a raccontarvelo!
Ma torniamo a questa nuova magnifica invenzione "Amazon dash button" no non è un nuovo tipo di detersivo per lavatrice, però il detersivo c'entra comunque...


All'inizio ho pensato ad una sorta di concorso o promozione... Poi ho cliccato sul pulsante guarda il video e sono rimasta 😱😱 senza parole!
Come funziona? Semplice: (spiegazione di amazon)

Amazon Dash Button è un dispositivo connesso tramite Wi-Fi che ti permette di acquistare i tuoi prodotti preferiti premendo un semplice pulsante. Ogni Dash Button è associato ad un prodotto di tua scelta, selezionato durante il processo di configurazione. Quando stai per esaurire il prodotto, basta premere Dash Button per essere sicuro di non rimanere mai senza i tuoi prodotti preferiti.

 
Semplice dunque acquisti un pulsante per ogni prodotto che ritieni essenziale nella tua vita quotidiana, alla "Modica" cifra di 5€ e quando ti accorgi che sta per terminare clicchi sul pulsante stesso (dopo averlo configurato) e l'ordine parte direttamente!



Ok ognuno è libero di vivere la propria vita come meglio crede, però davvero esiste qualcuno che acquisterà questa diavoleria? Siete davvero intenzionati ad "arredare" la vostra casa con questi cosi di plastica appiccicati ovunque? Che poi magari vi andrà pure il tilt il Wi-Fi con tutti sti aggeggi attivati. Ma soprattuto siete davvero convinti di essere alienati (non solo mentalmente) a tal punto da non poter scrivere una caxxo di lista della spesa ed uscire di casa per andare al super?
Cioè davvero poi magari lo stesso umano che acquista questo pulsante è iscritto in palestra! O peggio ancora posterà le foto del suo pulsante magico sulla sua pagina social per fare il figo.
Io mi vergognerei anche solo a cliccare sul tasto acquista nella mia app amazon.

Beh detto questo evito di andare oltre perché preferisco stare a guardare cosa succederà; e sperare, sperare che l'essere umano non sia caduto così tanto in basso! Ma d'altronde di cosa mi meraviglio? C'è di peggio... E forse proprio questo potrebbe essere una motivazione per acquistare un "simpatico" dash button!

Ho detto forse!

mercoledì 23 novembre 2016

Keep calm and leave your shoes


Oggi vorrei parlare di una scelta che per noi ormai è diventata uno stile di vita, una normale abitudine ed un "cortese invito" per tutte le persone che vengono a trovarci, ovvero: Togliere le scarpe prima di entrare in casa.

Nella cultura italiana non è un'abitudine molto comune, anche se ultimamente diverse persone iniziano ad apprezzarne i vari benefici.

Sono cresciuta in una casa dove era abitudine lasciare le scarpe in ripostiglio e indossare delle comode ciabatte. Una volta andata a convivere con il mio compagno è stato naturale mantenere questa abitudine, principalmente per una questione di comodità.

Quando è nato Liam le cose sono cambiate. Il piccolo ha iniziato a gattonare presto e ha manifestato fin da subito un grande interesse per il pavimento!!! Dopo la prima volta che l'abbiamo trovato impegnato a limonare con le piastrelle ci siamo detti: da oggi in poi in casa niente scarpe!! Ospiti compresi.

Posso dire che la maggior parte dei parenti e degli amici alla nostra cortese richiesta, dopo un primo sguardo sbalordito e confuso, hanno accettato gentilmente il nostro invito. Solo un paio di volte qualcuno si è categoricamente rifiutato.

Beh amici a distanza di due anni questa abitudine è diventata una "gentile regola" di casa!!!
Abbiamo appeso all'ingresso un grosso ciabattone che contiene diverse misure di ciabatte colorate e ogni volta che qualcuno viene a trovarci ormai sà come deve comportarsi.

Ok il piccolo Attila ha smesso di limonare con il pavimento ma noi in questi mesi ci siamo resi conto di quanto la casa rimanga più pulita e, anche se non siamo ai livelli di Bree Van de Kamp (i seguaci di Desperate Housewifes capiranno) sinceramente germi e batteri non sono i benvenuti. Inoltre secondo noi accogliere le persone a piedi scalzi rende più "intimo" e "familiare" il rapporto con gli invitati. Se ci pensiamo in diversi paesi, come il Giappone ad esempio è un'usanza antica e in quel caso "il diverso" sarebbe colui che rimane in casa con le scarpe ai piedi. Personalmente penso che sia una di quelle abitudini che tutti dovremmo imparare ad apprezzare. Le scarpe sono state inventate per proteggere i piedi dagli eventuali pericoli che possiamo trovare sul nostro cammino nella vita di tutti i giorni, pericoli che difficilmente troveremo in una casa.

Entrare in casa con le scarpe significa portare con sè una quantità enorme di sporcizia e batteri.
Pensate solamente se camminando per strada avete accidentalmente schiacciato uno sputo o una cacchina di cane... e una volta entrati in casa vi sedete comodamente sul divano e appoggiate i piedi sul tappeto... lo stesso tappeto sul quale magari la sera prima di andare a letto già belli lavati e "pigiamati" vi sdraiate per rilassarvi o per giocare con il piccolo di casa. Ecco questo è uno dei motivi per il quale le scarpe non sono le benvenute in casa nostra. E poi diciamoci la verità stare in casa a piedi scalzi dona un senso di libertà e rilassatezza che un paio di scarpe, che siano tacco 12 o sneacker, difficilmente regalano.

Consiglio a tutti di provarci! Anche solo per vedere le facce dei Vs amici quando sull'uscio di casa si sentiranno dire "benvenuto, le scarpe puoi gentilmente lasciarle qui".




mercoledì 9 novembre 2016

Che il mio amore possa alleggerire il peso delle parole

Sono una mamma, una mamma normale direi; nel mio piccolo cerco di fare attenzione a ciò che ritengo sia importante per una crescita sana e corretta di mio figlio, non sono una di quelle che legge mille libri sulla crescita, sulla psicologia infantile, o che ad ogni minimo cambiamento entra in crisi. Non sono una di quelle che partecipa a tutti gli incontri sulla genitorialità, o che cerca il continuo confronto con altre mamme. Non sono una di quelle che chiede ogni giorno alle maestre come si comporta mio figlio a scuola.
Io sono io, sono una mamma responsabile, una mamma che sà di non essere perfetta, con i miei sbagli e le mie incertezze, che crede nella naturale evoluzione e crescita dell'uomo, inteso come essere umano.

Il metodo Montessori non lo conoscevo, ora và molto di moda e mi ritrovo spesso a leggere vari post con consigli sul come fare per... e mi rendo conto che in questi 3 anni ho fatto diverse cose che ora vengono definite "montessoriane"; ma nel mio caso erano semplicemente frutto dell'istinto.

Oggi per la prima volta mi ritrovo "confusa" e mi sento in colpa perchè mi sono resa conto che, pur conoscendo l'importanza dell'uso delle parole, pur sapendo il peso che esse hanno, pur sapendo che i bambini non sono stupidi, ma al contrario sono delle vere e proprie spugne pronte ad "assorbire" conoscenza, ecco pur sapendo tutto questo: ho sbagliato!



Ma come puoi spiegare la morte ad un bambino?
io credo sia difficile, forse impossibile! e personalmente vorrei non doverlo fare mai. Vorrei che lui potesse crescere ancora per un pò di anni nell'incoscienza, ignorando questo lato della vita che fà tanto male.
Ma non si può; la morte fà parte della vita e quindi volendo o non volendo arriva il giorno in cui devi spiegarglielo.

Tutto è iniziato con la classica frase che molte mamme pronunciano per fare capire al proprio figlio che l'azione che stanno compiendo è molto pericolosa; una frase che molti di noi hanno sentito nella loro infanzia; "non fare quello... sennò vai in cielo".

L'altro giorno Liam si è messo un grosso boccone di cibo in bocca (cosa che purtroppo fà spesso) ed io, probabilmente con troppa leggerezza, ho urlato con voce ferma "sputa! non farlo mai più Liam! è pericoloso! vuoi finire in cielo?" Lui si è bloccato, ha sputato il mega boccone e spaventato mi ha chiesto "ma se finisco in cielo poi torno?" ho immediatamente realizzato che mi ero cacciata in un bel guaio; ora dovevo spiegargli nel modo più semplice possibile cos'è la morte. Ma come fai? come?? io ho cercato di renderlo il più "leggero" possibile. Gli ho semplicemente detto che una volta che una persona và in cielo non può tornare più indietro. Lui mi ha abbracciato e mi ha detto "mamma io non voglio morire", il cuore mi si è spezzato! mi sono sentita in colpa per avergli creato questa paura.

Ieri in un momento di relax mi ha guardato e mi ha detto "mamma io non voglio invecchiare, e non voglio andare in cielo, io ti voglio bene, voglio stare con te e papà"; e mentre lo abbracciavo e lo rassicuravo mi sono resa conto ancora una volta di quanto sia importante il senso delle parole! il loro peso è immenso, soprattutto per i bambini. Mi sono domandata come avrei potuto rendere questa realtà più accettabile? l'unica risposta che riesco a darmi è che forse avrei dovuto tacere, cambiare argomento, ma io non voglio "mentire" a mio figlio; e allo stesso modo vorrei non vederlo soffrire mai. Una delle difficoltà maggiori stà nel fatto che ora non ha la cognizione del tempo, quindi dirgli che la vita è lunga, si cresce, si invecchia e poi si và in cielo, rende tutto più complicato. Il risultato quando i nonni alla sua domanda "cosa vuol dire invecchiare?" gli hanno spiegato il concetto è stato "io non voglio invecchiare" con le lacrime agli occhi. Ieri mentre lo consolavo gli ho detto "amore non pensare a questo ora. Dimenticati di questa parole (morte), sei ancora piccolo amore".

Spero che il mio lungo abbraccio e le mie parole piene d'amore l'abbiano rassicurato.
Spero che per ora possa dimenticare queste parole e continuare a vivere felice sereno e spensierato.


venerdì 4 novembre 2016

Il profumo dei ricordi e delle emozioni

Ci sono momenti della nostra infanzia che rimangono impressi nella nostra mente per tutta la vita. Quei momenti in cui si respira aria di famiglia, di amore; quei momenti vissuti con i propri genitori o con i propri nonni che a distanza di anni rivivi grazie ad un profumo, ad una foto, ad una canzone, o grazie ai figli.

Come ad esempio il profumo del ragù che cuoce lentamente nella pentola di terracotta; io penso sempre ai miei nonni,  mi ritrovo piccina, nella loro cucina, seduta con le ginocchia piegate, con i gomiti appoggiati al tavolo della cucina, mia nonna che mi da' un pezzetto di michetta puciato nel sugo per farmelo assaggiare.
Questo è uno dei pochi ricordi che ho con lei, ed è molto prezioso.

L'altro giorno Liam ha aiutato il suo papà a pulire i fagioli, vederli così mi ha emozionata.

Un gesto semplice, per molti insignificante, ma non per me.

Questo è uno di quei momenti che è rimasto impresso nella mia mente, io, mia sorella e mia mamma che facevamo a gara a chi apriva più pisellini (furbetta per noi era un gioco per lei un lavoro in meno ;-)).

Sono quei momenti che accendono la lampadina dei ricordi, quei ricordi che fanno tanto famiglia del mulino bianco e che sono tanto preziosi per me. Come quando la domenica ci si metteva tutti insieme a fare la pasta fatta in casa; lasagne, pasta alla chitarra o gnocchi! sembravamo un piccolo pastificio.
E anche qui ci scappava un garino; chi fa' più gnocchi in un minuto?! Ahahah

Spero di riuscire a regalare a Liam tanti di questi momenti che un giorno saranno ricordi meravigliosi, ma che soprattutto oggi sono momenti speciali. In una società che spesso corre e che tanto ha "automatizzato" io scelgo la tradizione, scelgo di vivere il più possibile nella semplicità, nel "casalingo". Insomma banditi sughi pronti (in 35 anni non ne ho mai comprato uno) o altre diavolerie; sotto con torte fatte in casa, pasta fresca con la mitica nonna papera e momenti di pura condivisione.